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Un enorme data center di Microsoft sta utilizzando l’approvvigionamento idrico di una piccola città, creando disagi per i cittadini.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Pubblicato il 03/03/2024 alle 10:00

Microsoft ha un grande data center nei pressi di Goodyear, piccola cittadina in Arizona. I server richiedono enormi quantità d’acqua per il raffreddamento e i residenti sono preoccupati. Il centro di Goodyear è stato progettato per Microsoft e OpenAI

Emerge con chiarezza il conflitto tra gli interessi delle aziende e la scarsità di risorse naturali come l’acqua. Un dilemma etico che finora si è rivelato difficile da risolvere, e che in più di un’occasione ha spinto le persone a lasciare le aree interessate perché non più abitabili. 

In particolare, la quantità di acqua utilizzata è così elevata da mettere a rischio le risorse idriche della regione, già sotto pressione a causa di una crescente crisi idrica. La decisione di Microsoft di utilizzare questa quantità di acqua potrebbe avere conseguenze a lungo termine per la comunità e l’ambiente.

Il centro dati di Goodyear è solo uno dei tanti di Microsoft in tutto il mondo, anche se forse è una situazione un po speciale perché si trova in un’area dove l’acqua era già una risorsa scarsamente disponibile. Restano gli interrogativi sull’impatto ambientale delle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale.

L’industria dell’IA richiede una quantità incredibile di energia e acqua per raffreddare i server, e la “nuova corsa all’oro” che ha innescato avrà senz’altro serie conseguenze ambientali; la valutazione dell’impatto per ora è solo abbozzata, ed è difficile stabilire quanto sarà profondo. Se non altro possiamo sperare che l’IA sarà lo strumento che ci aiuterà a risolvere il problema.

Per ora è sicuramente necessario un maggiore controllo e una maggiore trasparenza nell’uso delle risorse da parte delle grandi aziende tecnologiche, per garantire il benessere delle comunità locali e la sostenibilità ambientale.

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