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Con la morte di Henry Kissinger scompare uno dei personaggi più influenti e controversi della politica internazionale del Novecento. Consigliere per la Sicurezza e Segretario di Stato dal 1969 al 1977 durante le amministrazioni Nixon e Ford, Kissinger ha svolto un ruolo cruciale durante la Guerra fredda. Nel 1973 vinse il Nobel per la pace, eppure nello stesso anno l’amministrazione americana appoggiò il colpo di stato che destituì il presidente cileno Salvador Allende e portò al potere il generale Augusto Pinochet. Successivamente mise in pratica l’Operazione Condor, che avrebbe determinato il futuro delle relazioni tra gli Stati Uniti e l’America latina. Fu uno dei pochi repubblicani a uscire indenne dallo scandalo Watergate ed è stato un consigliere a cui si sono rifatte quasi tutte le successive amministrazioni statunitensi. Il pragmatismo di Kissinger – come dimostrano il suo rapporto con la Cina di Mao o il suo ruolo di mediazione per il Medio Oriente – ha ispirato la politica estera statunitense dagli anni Settanta fino ai giorni nostri.

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