Di Al. Tallarita

A Napoli oggi, una pagina di storia d’Italia si è scritta, con il lungo intervento di Silvio Berlusconi al congresso del partito. Accolto da un tricolore gigante tenuto dai presenti e da cori da stadio.

Quelli che da sempre hanno caratterizzato nella sua lunga carriera, gli interventi pubblici. Un discorso portato a termine con l’efficacia comunicativa, che contraddistingue il Presidente. Una calma forte e convinta la sua. Che domina la platea con diretta comunicabilità. Quella di un leader che ha cambiato il corso della politica italiana e ha influito sulla storia italiana, che ha creato il centro destra, che è stato fermato solo con processi e leggi ad personam contro di lui.

Silvio Berlusconi parla al congresso di Forza Italia a Napoli, con un discorso molto sentito e corposo, partendo dalle origini del partito arrivando a oggi, alla crisi internazionale ed economica. Esalta la Nato e l’Atlantismo, ma sottolinea come gli americani non vogliano più farsi carico della sicurezza globale. Dato che comprensibilmente, le loro risorse, si spostano contro la Cina, che ha colonizzato anche l’Africa. Oggi si parla di continente cino-africano, nei contesti internazionali.

Confronta i suoi governi, in cui non sono state aumentate le tasse, né poste di nuove sulla casa, velando, una critica all’attuale governo, che dice comunque e rimarca, ha voluto e approggiato con FI, per la venuta di Draghi.

Chiede fiducia per quello che farà, dalla diminuzione tasse, all’aumento della produttività, per la felicità del paese. La guerra va risolta rapidamente e bloccando la possibilità che ve ne siano altre. Parla del blocco del grano ucraino, che fa aleggiare lo spettro della fame e che aprirà ulteriori fughe dall’Africa. Rimprovera il fatto che l’Europa, non sieda ai tavoli delle iper potenze internazionali.

Pertanto, propone un più intenso lavoro diplomatico. Raccontando dello scenario internazionale con preoccupazione.

A cui si deve rispondere con trattati di pace per risolvere il conflitto. E per l’Italia anche un rinnovato protagonismo internazionale. Quello che ha ottenuto lui e il suo partito, riferendosi all’importante trattato, che pose fine alla guerra fredda. Parla dei costruttori di futuro del partito.

Si rivolge agli elettori disorientati, quelli che non vanno a votare, ben sette milioni , dichiara, quelli che si dichiarano liberali moderati e anticomunisti. I quali vanno invitati a votare, convincerli dell’importanza di votare e per FI. Conclude, sentitamente applaudito, con un augurio pace e sicurezza, prosperità e libertà. Dicendo che il futuro dell’Italia è il futuro di chi ci crede e combatte.

Perché chi ci crede supera ogni ostacolo, chi ci crede vince.

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