di Al. Tallarita
Attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto. Solite questioni a tempo…. di cui il sistema che tanto cita il Dir.Sallusti, ci ha abituato. In questa Italia così strana, in cui le indagini partono sempre a ridosso di elezioni comunali, regionali, nazionali, così tanto per diminuire il potere, già raggiunto, sulle piazze e nelle urne, di partiti e leader scomodi.
La #Lega viene attaccata ingiustamente.
E ancor di più #MatteoSalvini.
Gli errori che un uomo compie, contro se stesso e contro, eventualmente, (e io sono Garantista fino all’ultimo: innocente fino al terzo grado di giudizio) la società, se ci si è comportati contro la Legge, non vanno assolutamente additati a un partito!
Né benché meno a un leader.
Forte umano e temuto.
E tutto ciò non fa altro che sottolinearlo.
Coerente, pure troppo, l’uomo nel momento in cui allunga una mano all’amico che cade nel cammino della vita. E il politico, che non dimentica di dire che la ‘droga è morte’.
E che chi sbaglia, deve pagare davanti alla legge.
Mettendo in pratica i precetti dell’Umanità Cristiana per i quali chi sbaglia, specialmente verso se stesso e verso la società, deve essere aiutato.
E a lui va tesa una mano.
E se questa non fosse stata sempre la mentalità di grandi personaggi, che in Italia sono stati sempre molto criticati e hanno aiutato generazioni di giovani, non ci sarebber state realtà come San Patrignano, di cui ho scritto ampiamente. Persone fragili, che cadono nei baratri della materialità contemporanea.
Che fa dimenticare il fulcro della vita stessa. Facendo illudere di essere superuomini, attraverso delle sostanze psicotrope, che come sappiamo, hanno sempre affascinato l’essere umano.
Chi di noi non abbia mai fatto uso, deve ritenersi fortunato, oltre che aver avuto il coraggio di portare a fondo le proprie scelte affrontando la vita tenacemente per non farsi così male.
È indubbio, che questa persona, un ex social media manager di tutto rispetto, che ha fatto paura a molta gente, per le tecniche di comunicazione usate, oggi si trovi nell’occhio del ciclone.
E venga usato, senza scrupoli, per colpire un partito, quale ha lavorato, qualche giorno prima delle elezioni. Che lo vedono nelle proiezioni, avanti in tantissime regioni e comuni.
Ed è lì che sta il problema.
Quando Salvini dice ‘la droga è morte’ e ‘io la combatterò sempre’ apre un ampio quadro.
Che è quello del fatto, che la società contemporanea, allontani dai giovani e oggi anche dai meno giovani, il senso vero della vita.
Della lotta quotidiana, del rialzarsi ad ogni caduta, edulcorando la testa attraverso varie sostanze sintetiche.
Che possono essere qualsiasi tipo di droga, l’abuso di alcool e di farmaci.
Si, perché ricordiamoci, che i farmaci sono droghe e tante erbe e spezie e che anche le droghe dette stupidamente ‘leggere’ lo sono.
Tutto quello che sia, tanto legalizzato quanto illegale, indica la ricerca in qualcosa di facile accessibilità, di una felicità che in questo modo non può assolutamente realizzarsi.
Offuscando la mente solo per breve tempo.
Alla fine del quale, i problemi sono tutti lì.
Si sta distruggendo se stessi e la propria vita.
Pertanto, il concetto di ‘morte’ che Salvini sottolinea, di droghe, animatamente portando avanti la lotta contro ogni tipo di droga, è vero ed è realistico.
Perché implica, quella posizione dell’essere umano che rinnega se stesso.
Rinnega la sua vita e vive da morto. Cominciando a guardare un sogno della vita, attraverso i vetri sporchi di queste sostanze sintetiche, da una finestra, che sta nella stanza, in cui questi soggetti fragili, si rinchiudono.
Per non affrontare le responsabilità della vita i problemi i suoi momenti difficili e la vita stessa.
Associare il concetto di ‘droga’ a quello di ‘morte’ è fondamentale.
Un messaggio che deve passare a tutti e specialmente alle giovani generazioni.
Che non si illudano di poter affrontare la vita, senza dover gioire e soffrire, perché non c’è nessuna droga sintetica, che possa sostituire la responsabilità del vivere.
Ricordiamoci che nelle popolazioni che hanno fatto la storia e hanno portato alla nascita delle società che oggi viviamo, gli unici che potevano maneggiare le sostanze psicotrope erano i maghi, gli stregoni, gli sciamani e da loro poi i medici, i farmacisti. Vale a dire un uso limitato, nelle mani di quegli attori sociali, rappresentativi della società stessa di appartenenza, per guarire le malattie, in quantità contenute, minime e solo in determinati momenti, scanditi dai riti.
Ovviamente questa parentesi antropologica, è d’obbligo, per comprendere tanto il percorso di umanità, che in questo momento l’atteggiamento dell’amico compie verso l’ex collaboratore.
Ma anche quello del leader politico di partito, che continua a portare avanti i fortissimi fondamenti della sua leadership.
E che sono condivisi e portati avanti da tutto il centro destra e dai conservatori italiani.
Un progressismo cieco, in Italia non serve, che faccia delle culture della morte, la sua bandiera e parli solo di diritti, (Ddl Zan.. Ius soli….) in un momento in cui la società ha bisogno, di vedere affrontati i problemi reali, che sono sorti all’indomani di una pandemia.
Oltre quelli che già c’erano.
E che sono di tipo economico, lavorativo, di sicurezza, sociale, psicologico ed emotivo.. Ed è inutile che alimenti questa ottusa polemica, cercando di coinvolgere un partito e un leader, con un’indagine ad orologeria partita casualmente proprio a 4 giorni dal voto.