Avviata un'inchiesta disciplinare su Vannacci, il generale subito in licenza

Rainews24

Il procedimento gli è stato notificato quando si è presentato allo Stato maggiore per iniziare l’affiancamento per il nuovo incarico. Immediata la decisione di fermarsi un mese “per motivi familiari”

Oggi, appena il generale Roberto Vannacci è arrivato a Palazzo Esercito per il periodo di affiancamento prima di assumere l’incarico assegnatogli di capo di Stato Maggiore delle Forze operative terrestri, gli è stato notificato da parte dei superiori l’avvio di un procedimento disciplinare, con la nomina dell’ufficiale inquirente di una commissione appositamente costituita per valutare eventuali profili di irregolarità legati al discusso bestseller pubblicato dell’ufficiale, “Il  mondo al contrario”, i cui contenuti a partire dallo scorso agosto hanno attirato molteplici accuse di omofobia, misoginia, razzismo e negazionismo della crisi climatica. 

L’ipotesi è che le opinioni che sui leggono nel pamphlet, espresse da un generale in servizio, potrebbero generare identificazione con l’istituzione che rappresenta venendo meno così al principio di terzietà. L’inchiesta formale fa seguito a quella sommaria aperta questa estate. La commissione valuterà gli atti prodotti dall’inchiesta sommaria, eseguirà accertamenti, acquisirà documenti e trasmetterà il rapporto finale ai vertici militari e al ministro della Difesa. A seguito degli esiti dell’inchiesta formale potrebbero essere adottati provvedimenti disciplinari, nel caso emergessero comportamenti non rispettosi delle regole. I tempi non dovrebbero essere lunghi

Intanto, il generale ha preso un mese di licenza adducendo “motivi familiari”.

Del nuovo incarico si era avuta notizia ieri, Vannacci aveva detto che era “sicuro” che ci sarebbe stato e parlato di “un ruolo prestigiosissimo“, da “portare avanti con la passione di sempre”. Era senza mansione da quando era stato rimosso dal comando dell’Istituto geografico militare, dopo il clamore suscitato dal libro. In precedenza, indiscrezioni mai confermate avevano indicato una sua possibile candidatura con la Lega alle elezioni europee.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, aveva spiegato che “lo Stato maggiore dell’esercito ha deciso di affidare” al generale “uno dei ruoli che gli competevano per grado, esperienza e diritto, in attesa che il procedimento disciplinare faccia il suo corso”.

La nota stampa del Ministro Crosetto: la licenza chiesta il 22 novembre

“Nello scusarmi, in premessa, per il tono burocratico che userò in questo mio comunicato, mi preme sottolineare che il polverone che ogni singola notizia sul tema che riguarda la posizione del generale dell’Esercito italiano, Roberto Vannacci, solleva, richiede, purtroppo, espressioni e formulazioni formali, come si confà a una organizzazione complessa e regolata da regole e regolamenti specifici come è la Difesa, il cui unico fine è preservare l’integrità, la correttezza e il dovere che ogni militare, chiamato a giurare sulla Costituzione repubblicana, assolve nell’esercizio delle sue funzioni, dal primo dei generali all’ultimo dei soldati, compreso, evidentemente, il Ministro della Difesa pro tempore, ruolo che oggi ricopro. Ma veniamo ai fatti. Oggi, 4 dicembre, il Generale di Corpo d’Armata Mauro D’Ubaldi, in base alle conclusioni dell’inchiesta sommaria (articolo 552 e seguenti del Testo Unico dell’Ordinamento Militare), ha notificato al Generale di Divisione Roberto Vannacci l’avvio dell’inchiesta formale (disciplinare) prevista dall’articolo 1377 del Codice dell’Ordinamento Militare”. Così in una nota alla stampa il ministro alla Difesa, Guido Crosetto sul caso del Generale Roberto Vannacci.


“L’inchiesta sommaria era stata disposta dal capo di stato maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, il 18 agosto e si è conclusa il 16 ottobre. Al termine, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, visti gli esiti dell’inchiesta sommaria, ha proposto al ministro della Difesa l’apertura di un’inchiesta formale per accertare eventuali infrazioni disciplinari. Quindi, anche sulla base della relazione della Direzione Generale del Personale Militare, ho accolto la sua richiesta, lo scorso I dicembre, nominando contestualmente l’Ufficiale inquirente, il Generale di Corpo d’Armata Mauro D’Ubaldi”.

Continua il ministro Crosetto: “Con lo stesso atto del I dicembre, ho individuato l’eventuale ufficiale difensore d’ufficio, qualora il Generale Vannacci non intenda avvalersi di un suo difensore di fiducia e/o di un avvocato del libero foro, come pure è sua facoltà. Il Generale Vannacci era stato avvicendato, e non ‘rimosso’, come continuano a scrivere molti organi di stampa, nonostante le mille successive precisazioni, il 21 agosto 2023, per una esplicita decisione del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Al Generale Vannacci, dirigente generale della Pubblica Amministrazione, è stato dunque assegnato un incarico adeguato al suo ruolo, nella sede di Roma, non essendoci, al momento, alcun provvedimento disciplinare nei suoi confronti. Con l’incarico di Capo dello Stato Maggiore del Comando delle Forze Operative Terrestri, il Generale di Divisione Roberto Vannacci sarà il Capo dello Staff in supporto al Comandante e al Vicecomandante del suddetto Comando”.


Prosegue la nota: “Il Gen. Vannacci, già la settimana scorsa, il 28 novembre, aveva ricevuto l’ordine di trasferimento e ne era stato preavvisato il 22 novembre scorso. In quella stessa data, il Generale Vannacci ha chiesto una licenza ‘per motivi familiari’, e non oggi, come hanno scritto alcuni organi di stampa. Questa fuga di notizie mi consente di ribadire la rigorosa necessità di riservatezza dell’inchiesta, prevista tra l’altro dall’art.1050 del Testo Unico dell’Ordinamento Militare, necessità indispensabile in casi come questi. Ho trovato molto grave la fuga di notizie che ha anticipato anche il mio comunicato ufficiale e sono particolarmente amareggiato non soltanto di questo fatto, ma anche di tutte le illazioni che sono circolate da agosto ad oggi su questa vicenda”, conclude.

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