Il Post

Consiglio dei ministri ha approvato un “pacchetto sicurezza” che contiene tre disegni di legge, di cui uno prevede più «tutele» per le forze dell’ordine, un altro il riordino della polizia locale, e un altro ancora diversi inasprimenti di pena e l’introduzione di due nuovi reati, uno che punisce le rivolte nelle carceri e un altro i blocchi stradali. Attualmente il blocco stradale è un illecito civile: il governo intende farlo diventare reato «nel momento in cui [la fattispecie] risulti particolarmente offensiva ed allarmante, sia per la presenza di più persone sia per il fatto che sia stata promossa e organizzata preventivamente». Il riferimento chiaro è alle azioni di protesta dei gruppi ambientalisti.

Per l’approvazione definitiva dei disegni di legge dovranno passare in parlamento, dove però i partiti al governo hanno una larga maggioranza. Se venisse approvato, saranno anche aumentate le pene da 2 a 6 anni per chi truffa le persone anziane e verranno introdotte sanzioni per chi «impiega minori nell’accattonaggio». Inoltre non sarà più obbligatorio il differimento della pena sulle donne condannate incinte o madri di figli fino a tre anni: è evidente che nelle intenzioni del governo queste ultime due misure abbiano come principale obiettivo una categoria specifica, le persone di etnia rom.

tutele” per le forze dell’ordine previste dal disegno di legge consistono invece in un inasprimento di pena per chi commette reati come violenza, minaccia, resistenza e lesioni nei confronti di un agente di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria. Viene anche aumentata la pena «per chi imbratta beni mobili o immobili» di proprietà delle forze di polizia. Agli agenti delle forze dell’ordine sarà inoltre permesso portare con sé senza licenza un’arma diversa da quella di ordinanza quando non sono in servizio.

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