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Ci sono molte nazionalità che convivono in Ucraina.

Un giornalista che fa reportage nel Donbass, ha portato in evidenza una comunità di greci russi, che vuole conservare la propria storia di origine e la cultura russa che li ha accolti. Lingua. Storia. Ma si ritrovano in un territorio, in cui quella russa, è insegnata oggi come lingua e letteratura straniera a scuola. Ed è imposta, come unica lingua e cultura, quella ucraina.

Vittorio Nicola Rangeloni Reporter dal fronte del Donbass

racconta in un video:

Donbass – Sartana, paesino greco-russo e l’imposizione identità ucraina

Sartana è un centro abitato del Donbass, formalmente parte del distretto Kalmiussky di Mariupol.

Come in diversi altri villaggi in questa regione, la presenza di persone di origine greca è forte.

Con le nuove riforme dei gorverni ucraini post-Maidan, Kiev ha abolito l’insegnamento in lingua russa, imponendo di fatto un’ “ucrainizzazione” anche di quelle zone in cui storicamente non si è mai parlato l’ucraino.

Entrando nei corridoi e nelle aule della scuola di Sartana – come in tutte le altre scuole della regione-, colpisce il fatto che non ci sia muro sul quale non siano affissi poster, disegni o scritte che esaltano l’Ucraina.

Tra gli “idoli” ed i personaggi presentati come eroi nazionali, si possono trovare Roman Shukhevich e Bandera.

Sartana, sotto il saldo controllo dei militari ucraini dal 2014 ad un paio di settimane fa, oggi viene colpito dai bombardamenti dei soldati ucraini, ancora presenti in diversi quartieri di Mariupol.

Della riforma scolastica che impone la lingua Ucraina ne parla un’insegnante nella scuola bombardata che ora ospita gli abitanti del posto nel seminterrato.

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