Di Al. Tallarita

Il rincaro delle bollette parte da molto lontano. Ora vi racconto qualcosa.

Furono gli Stati Uniti di Barack Obama, nel 2014, a imporre un piano anti russo, che toccò inesorabilmente l’Europa e quella, che partendo da Prodi e strategicamente spinto da Berlusconi, sarebbe stata la fortuna del Mediterraneo e dei paesi europei li affacciati. L’Italia stava lavorando con la Russia, ad un accordo che avrebbe dovuto portare in patria e in Europa il gas passando per la Bulgaria. Ma le imposizioni fatte a Bruxelles e da questa, a noi, hanno interrotto un grande piano espanzionistico, nel campo delle risorse energetiche. Che avrebbe oggi evitato la carenza di gas e gli enormi rincari, dovuti a questa corsa all’accaparramento e ciò che comporta.

Ecco che anche la posizione dell’Ucraina, sarebbe differente per la NATO e per la Russia. E arriviamo infatti ad oggi, dove questa inizia a portare i suoi elicotteri militari al confine proprio con l’Ucraina già in una fase non del tutto serena. E così saltano tutte le tessiture tra Usa, Europa e NATO. La questione Ucraina si collega a questi fatti, dato che attraverso dei suoi territori, passa il gas russo. Questo importante progetto, South Stream, volutamente boicottato dagli Usa, allora di Obama, ma che poi neppure Trump è riuscito a fare nulla per riprendere, né per portare una situazione di distensione, con i dazi all’Europa e che avrebbe rivoluzionato la situazione energetica della Bulgaria, Serbia, Ungheria, Slovenia, Croazia Austria e dell’Italia. Questo ci si proponeva con la costruzione di un nuovo gasdotto, che unisse la Russia e l’Europa. E quel mettersi di traverso non ci sarebbe voluto. Ma oggi se ne pagano le gravi conseguenze.

A siglare il progetto erano: Eni, EDF e Wintershall, Gazprom. Quest’ultimo è il grande partner del gas russo, avrebbe curato la distribuzione e la Eni avrebbe avuto la sua base in Siberia. Parliamo di oltre quindici anni fa. Dopo sette anni cadeva tutto e pagava un grave prezzo la Saipem.

Invece la Germania che oggi con i suoi verdi dice no al nucleare (tanto a noi che ci serve..) con il suo North Stream, e i suoi affari proseguiti con Mosca e Turchia. Esattamente.

Ma chi è stato a bloccare i progetti di estrazione comprese le concessioni per la ricerca e lo sfruttamento degli idrocarburi nel nostro paese successivamente? ..Oh guarda un po’ il ‘grande presidente’ Giuseppe Conte, la parentesi più triste del Governo italiano, sia nella prima che nella seconda versione. E il partito dei ‘sempre NO a prescindere’ (tranne le poltrone e il posto fisso). Lui l’uomo delle perenni importazioni di gas e petrolio, ha determinato questo gravissimo danno all’Italia, col governo giallorosso e la LEGGE-11febbraio2019,n.12

Che modificava le disposizioni precedenti riducendo gli investimenti. E intanto nasceva il mastodontico gasdotto TurkishStream collegante, direttamente, le maggiori riserve di gas della Russia, alla rete di trasporto del gas turca, fornendo energia della Turchia, all’Europa meridionale e sudorientale.

Ecco…poi non ci lamentiamo che le bollette lievitano e i fondi stanziati ad aiutare gli italiani non bastino. Se non produciamo energia, se non estraiamo gas, se non iniziamo a ragionare da produttori e compriamo qualsiasi cosa, è normale che diventeremo schiavi economico-energetici di chiunque. E quando mancheranno i soldi, saremo sempre schiavi di un debito che continuerà ad aumentare. Aumentando la forza di chi questo debito lo controlla. Ed infatti ecco che si rafforza, la dipendenza energetica nostra dall’Unione Europea e da questa agli altri.

Il Blue Stream, tra Russia e Turchia, si basa sull’alleanza solida di questi due paesi. Sancita tanto sul gas che sul nucleare. L’incontro tra Putin e Erdogan, si era tenuto ad Ankara e lì si era parlato di nucleare, con la centrale di Akkuyu, si in Turchia, ma con il controllo russo del il 51% delle quote.

E con Rosatom, centro del discorso energetico e del sistema missilistico di difesa aerea, S-400. Non col beneplacito della NATO ovviamente.

Ma le sanzioni americane alla Russia, sono giunte anche al North Stream 2. La questione gasdotto, è una delle situazioni da risolvere nelle relazioni tra Russia e Usa. Si sperava, come accennavo, nelle rinnovate relazioni bilaterali tra Putin e Donald Trump, dato che il gas ha un ruolo primario, dal punto di vista strategico. Ma quei dazi imposti da Trump contro l’Europa, hanno fatto ragionare all’Europa di rinnovare l’alleanza economica con la Russia, come ha ben compreso la Merkel nel 2018, sono i verdi il guaio ora in Germania.

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