Riceviamo e pubblichiamo

Fare chiarezza ed eliminare l’ aumento deciso da Atac, senza alcuna autorizzazione e senza un’ adeguata campagna informativa, che riguarda il Bit a tempo acquistato con la carta ‘+Roma in Tasca’, è un obbligo della giunta Gualtieri.

Il prezzo lievita infatti da 1,50 a 2 euro perché il servizio prevede il costo aggiuntivo di 50 centesimi per pagamenti inferiori a 4,50 euro. Solo in alcuni e sporadici casi il distributore automatico consente l’ acquisto del biglietto con la card alla sua regolare tariffa, ma condizionato al solo pagamento elettronico (carta di credito o bancomat), con grave disagio soprattutto per le fasce deboli sprovviste di bancomat.

Una beffa per gli utenti, che chiedono di segnalare l’azienda all’ Autorità garante della concorrenza e del mercato, e per i quali il danno complessivo è stimabile in almeno in 10 o 20 milioni all’ anno e include anche gli stranieri Ue, sui quali grava il costo del titolo di viaggio maggiorato in violazione del principio di non discriminazione e del mercato unico”.

Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori, che ha presentato un’ interrogazione urgente al Sindaco e all’ assessore competente chiedendo provvedimenti urgenti a tutela dei consumatori.

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