Un Flaiano misconosciuto, il suo lato dolente, il più vero. Noi siamo tra coloro che considerano Flaiano uno dei grandi autori italiani del Novecento. Non la figuretta d’ingegno, il fustigatore dei costumi, il giornalista acuto e brillante, che una vulgata insistente continua a tramandare, ma un gigante, uno dei nomi destinati a restare. Il suo pudore estremo — in un ‘epoca in cui vige, nella sfera della cultura, la religione del Pavone — ha fatto sì che la sua vita trascorresse per intero in una sorta di cono d’ombra, che celava ai contemporanei la sua verità, ma il tempo comincia a rendergli giustizia. Scrittore esistenziale, notturno, e a suo modo religioso, egli non aveva nulla in comune col neorealismo né con la sfera dell’avanguardia: i due imperativi di allora. Distante anche dallo strisciante cinismo che abita come una seconda ombra la commedia italiana, possedeva lo sguardo limpido e irriducubile dello Scettico. E’ l’uomo odierno, il singolo, senza appartenenza e senza dimora, l’ uomo del distacco.

Ma capace anche, all’improvviso, di grande pietas, pronto ad assume su di sé tutta la sofferenza del mondo. Non per caso egli é stato il solo in Italia a cogliere, da critico, la grandezza dell’opera di Rossellini a partire da Stromboli, laddove tutti gli altri parlavano di involuzione. E’ stato il solo a difendere, contro l’opinione di tutti gli altri, Domenica d’agosto, esordio di Luciano Emmer. E’ stato il primo ad afferrare il senso dell’arte di Totò e di Peppino de Filipo. Eccetera eccetera.

L’UOMO SEGRETO mostra il suo cuore tragico e il suo essere poeta. Rischiara il suo lato umano — il rapporto con la madre, la moglie, la figlia malata, e le altre donne — che nessuno ha mai potuto raccontare perché ostinatamente e sistematicamente lui lo nascondeva. E scava nel rapporto ombroso, eppure viscerale, che lo legava a Pescara, la città dov’era nato e dove un giorno, ancora bambino, era stato messo da solo su un treno, con una piccola valigia, qualche libro, vestiti niente…. N.B.

di Nino Bizzarri

Ha fatto studi di Architettura. È stato assistente giovanissimo di Roberto Rossellini. Nel 1978 ha realizzato CANTAR DI TEMPI OSCURI, mediometraggio sperimentale RAI. Invitato al festival di Locarno Nel 1985-6 LA SECONDA NOTTE, primo lungometraggio per il cinema, con Maurice Garrel e Margherita Buy. Vincitore del Globo D’Oro attribuito dalla stampa estera in Italia a Margherita Buy, come attrice debuttante. Nel 1988 ha realizzato FIORI DI SIEPE (documentario, 30′).

Invitato al Festival di Bellaria. Nel 1990-91 ha scritto e diretto SEGNO DI FUOCO, lungometraggio per il cinema, con Chiara Caselli, Remi Martin, Laura Betti, Joachim De Almeida. Girato a Lisbona. Invitato ad Europa-Cinema e altri festival.

NEL 1996 ha scritto soggetto e sceneggiatura di CORRERE CONTRO, tv-movie prodotto dalla RAI di IO0′, diretto da Antonio Tibaldi, con Stefano Dionisi e Stefania Rocca. Vincitore del PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA, al Prix Italia.

el 1999-2000 ha scritto e diretto QUANDO UNA DONNA NON DORME, lungometraggio per il cinema, con Francesca Schiavo, Vincenzo Peluso. PierPaolo Lovino, Cinzia Monreale. Distribuzione Columbia.

Dal ’97 realizza film-documentari per RAI INTERNATIONAL, tra cui: ROSSELLINI SOTTO IL VULCANO, PER YVES MONTAND, L’ANIMA IN LUCE, DOV’E LA FENICE, MASCHERE, L’ARTE DI CAROLYN CARLSON, PICCOLO SOLE / Vita e morte di Henri Crolla, OMBRE, L’UOMO SEGRETO

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