Al.Tallarita

Questo articolo scaturisce da una conversazione, molto piacevole o meglio interessante, che ho avuto con un vigile.

Mi ero fermata incuriosita mentre stavano facendo una multa ad una Smart, incuriosita perché quella Smart era parcheggiata, nei parcheggi riservati ai motorini e oltretutto era parcheggiata a marcia indietro, verso il muro.

Ho chiesto se la multa, sarebbe stata solo perché si trovava nel parcheggio dei motorini, o anche per questo tipo di parcheggio bislacco.

Le multe in verità, avrebbero potuto essere due, mi ha spiegato il vigile, ma in tal caso la legge prevede, che se ne faccia solo una, su l’infrazione minore.

Dopo ci siamo messi a parlare, del più e del meno, perché ho notato una somiglianza, dietro la mascherina, con il grandissimo attore che ho sempre amato, Carlo Delle Piane e il vigile, mi ha raccontato, di quando lo aveva realmente conosciuto.

Una volta che era andato a casa sua , a notificargli non so cosa.. e mi e mi diceva, che con sorpresa, aveva visto che l’attore, nonostante per molti non sia stato bello, ma il suo fascino e la sua bravura e grandezza attoriale sono indubbi, fosse circondato da bellissime ragazze, dopodiché, abbiamo parlato del più e del meno, su quello che è l’andamento dei rapporti umani.

E questo intelligente vigile, mi ha detto una frase , che mi ha lasciato veramente qualcosa su cui pensare molto …

Mi ha detto ‘gli esseri umani da quando c’è il consumismo siamo diventati oggetti ..Ecco perché i rapporti umani si sono deteriorati’ perché nessuno di noi guarda all’essenza dell’altro.

Ci guardiamo in quanto oggetto e allora essendo degli oggetti, diventa importante quale sia il colore della nostra pelle ,cosa indossiamo, che odore abbiamo, eccetera..

Nella semplicità di questa conversazione, ovviamente vi è una profondità intensa..

.. è vero che siamo oggetti, ma non lo siamo da oggi, sicuramente il consumismo ha fatto sì che questa percezione divenisse imperante, che questo essere qualcosa da gonfiare e sgonfiare, ridurre, trasformare, diventi l’unica cosa possibile da vendere agli altri .

Per farci apprezzare, per lavorare e addirittura per farci amare, il primo oggetto realmente, è stato il corpo.

Questo lo dico senza dubbio, perché tutto quello che noi facciamo è frutto di una tecnica appresa.

Scriviamo perché abbiamo imparato a farlo, camminiamo perché abbiamo imparato a farlo, parliamo perché abbiamo imparato a farlo e poi cantiamo e quant’altro…perché in quanto oggetto, in verità strumento, abbiamo educato il nostro corpo, attraverso delle tecniche specifiche.

Ma finché il nostro oggetto corpo, lo era solo come strumento, per far sì, che la nostra volontà di manifestazione, sulla faccia della terra e cioè di potere, fosse quello di poter agire.

E per agire, abbiamo avuto necessità di imparare delle tecniche, per produrre delle cose. Attraverso questa nostra volontà, di azione e che è volontà, di manifestazione del passaggio sulla terra, in quanto esseri viventi.

Il problema è sorto, quando da strumento il corpo è divenuto vero e proprio oggetto.

Il corpo oggi, è un oggetto di culto, se pensiamo a fondo, il voler trasformare il nostro corpo, non solo attraverso lo sport, come era già prima, o attraverso la moda, oggi il corpo, negato della sua natura, viene operato, riempito di silicone, trasformato, rotto, ricostruito.’

L’accettazione dell’essere umano e dell’umanità, per cui dell’imperfezione della bellezza, dell’imperfezione, in quanto tale, non sono più accettate .. và di moda l’oggettivazione sociale dell’oggetto corpo

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