Di Al. Tallarita
L’onorevole Giorgia Meloni, Presidente del consiglio, incontra la Cgil al suo congresso. Una presenza importante a mio avviso, molto contestata, ma senza grandi o organizzate azioni concrete, utile per la pacificazione nazionale. È comunque la prima volta, di un Presidente del Consiglio di un partito politico opposto. Che ringrazia, Landini e anche i contestatori.
E controbatte dicendo, che è una vita che viene fischiata, ragione per cui, non ha paura di essere contestata.
Un intervento sentito, in un momento storico, in cui è necessario, che tutti si lavori, per la nazione e il bene dei cittadini. Per risollevare l’economia. Per creare lavoro per tutti. Per affrontare, le gravi crisi aperte, da troppe situazioni esterne. Dalla pandemia, fino allo scontro russo-ucraino e le sue conseguenze. Al cambiamento sociale che stiamo vivendo. E che cambia anche la competitività del lavoro. Alcune tematiche di fondo, trovano dialogo.
Così come i punti di divergenza si conoscono. Ma l’intenzione comunque di lavorare per gli italiani e Italia, è il collante fondamentale. Seppur seguendo proposte e percorsi differenti. Distanze sul salario minimo, aspetti sulla delega fiscale, che con la riforma della giustizia, sono le cose importanti, da realizzare per l’Italia, da parte di questo Governo. Anche, per eventuali investimenti importanti, esteri.
Tra le polemiche, che hanno anticipato il suo intervento, lasciano il tempo che trovano, specialmente tenendo conto, di quel ridicolo gesto, della scritta pensati indesiderata, realizzato da una esponente Cgil..
Che imita il ‘ferragneosanremese‘: pensati libera, su stola bianca, in tal caso però realizzato, da una tra le più conosciute rappresentanti, di quel capitalismo, che gli estremisti al profumo di comunismo della Cgil, dovrebbero criticare, anziché citare.
..e infatti al Presidente la risposta ‘non credevo che la Ferragni fosse una metal meccanica..‘. viene così servita su un piatto d’argento.
Ma detto ciò, l’invito alla platea, di Landini all’ascolto, educato, nel rispetto di chi è stato da loro invitato, è stato fondamentale. Ragionato.
Perlomeno per chi poi, si attende dal Governo, ascolto e propositività.
Così la platea, si astiene dall’esprimere contrarietà seppur la accoglie, cantando Bella ciao, come se fosse una canzone comunista e non partigiana, della memoria collettiva italiana.
(Polemica da cui non se ne esce ..)
L’ intervento, che è partito con una lunga premessa, finisce con un applauso e con il Segretario della Cgil, che la accompagna a fine intervento, sino all’uscita.
Giorgia Meloni, si è espressa contro il reddito di cittadinanza, nella formula in cui non crea lavoro e non gestisce in modo differenziato, chi può lavorare e chi no. Ha inoltre, criticato, l’intervento violento estremista, contro la sede della Cigl. Per il quale, è stata ovviamente, applaudita. Propone, quelle che sono le sue idee, del Governo da attuare.
E saluta la platea dell’assemblea, con una palese apertura, in cui chiede di non essere giudicata, se non per quello che realmente andrà a fare, senza pregiudizio (di colore politico) è ricordiamoci, intanto, che la sua è un’esperienza politica, che proviene dalla destra sociale, differente, da quella destra, che il centrodestra, di Silvio Berlusconi, rappresentava.
Il Presidente, infine, chiude invitando i partecipanti a rivendicare sempre le loro istanze. Rassicurandoli, che troveranno la porta sempre aperta, per essere ascoltati presso il Governo.