Di Al. Tallarita

A che se ne dica, l’incontro di ieri di Cutro, del CDM, è stata un’eccezione. Seppur arrivata vagamente in ritardo, come presenza del Presidente Meloni, questo sì, ma arriva simbolicamente, dopo la visita del Presidente della Repubblica.

È stato un segno molto importante, molto forte, per far capire che lo Stato è presente. E che il Governo è attivo, proprio con questo decreto, contro questo tipo di drammi. Nel cercare di arginare, quello che è un fenomeno inarrestabile, quello migratorio.

Che a quanto pare, sia a destra e sia a sinistra, si sta facendo molta fatica in Italia, ad arginarlo.

Sia perché dal lato turco, solo fino a che gli accordi economici sono chiari, c’è un freno all’esodo. Sia perché dalle coste del Nord Africa, laddove ci sono stati gli accordi con la Libia e paesi limitrofi, hanno dato esiti positivi solo a sprazzi.

Di certo l’Italia, ricorderà come i Ministri degli interni più importanti su questo tipo di politiche migratorie, sono stati Salvini in primis e anche Minniti, che a sinistra non ha certo ricevuto il plauso, che avrebbe dovuto avere, all’indomani del suo incarico.

Ma i decreti sicurezza sono stati smantellati, proprio perché probabilmente servivano ed erano, accuratamente stati delineati per arginare questi fenomeni, enormi ed incontenibili.

Ora infatti, questo Governo avrebbe potuto riattivarli in toto, ( e perché no!?) ma si è ben guardato dal farlo. Fattore che crea attrito tra Lega e Fdi. E lo si evince anche dalla nomina ai vertici dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza, del nuovo responsabile Bruno Frattasi, già Prefetto di Roma, che subentra a Roberto Baldoni.
Frattasi era capo di gabinetto dell’ex Ministro dell’Interno Lamorgese.
Questo Consiglio dei Ministri a Cutro ne ha formalizzato l’elezione.
Diretto interessato nel manipolare i decreti sicurezza del Salvini, Ministro dell’Interno, disegnati dal capo di gabinetto, allora Piantedosi, che era stato a sua volta sostituito dal Frattasi, come prefetto di Roma.

La visione che hanno i due partiti per risolvere il problema migratorio, da sempre si è rivelata differente, solo che una, quella della Lega, era stata ben delineata attraverso proprio questi decreti e una risoluzione all’orizzonte appariva; l’altra invece, quella di FdI, si era focalizzata sullo slogan del blocco navale.

Ma è ben risaputo, come questo sia inattuabile. E da ciò sorge lo scontro interno dei due partiti si tali questioni.

Quello che si poteva fare, invero, era chiaramente delineato nei decreti di sicurezza. Ad oggi di certo, il decreto che è stato firmato all’unanimità ieri, può tamponare alcune situazioni, dal punto di vista legale e dell’organizzazione più legalizzata della migrazione, o meglio della punizione agli scafisti.

Ma di certo non risponde fermamente e in modo definitivo.
Laddove l’Italia, appare come un forzato approdo stabilito, da altri poteri, data la sua posizione, di un mercato migratorio enorme che interessa troppi.

Perché gli attori di questo processo, sono molti e hanno interessi differenti. Come ben sappiamo questa marea umana di uomini in età da lavoro, che si sposta per tale unica ragione, oltre gli altri (famiglie richiedenti asilo eccetera) è una manovalanza a costo bassissimo. Che non fa ‘quei lavori che gli italiani non vogliono più fare’..ma fa quei lavori che sono iper sottopagati.

E che chiunque, conoscendo, i propri diritti di lavoratore, eviterebbe bene dal farli.

Ecco perché il mercato di questa schiavitù umana, è un mercato che ha molti intenditori, molti venditori e molti compratori.

Ecco perché si tratta una situazione drammatica, che difficilmente i Governi, senza una regia unica europea, riusciranno ad arginare totalmente (..ma finché ci saranno Stati europei interessati nell’utilizzo delle risorse per esempio dell’Africa.. fino a che ci saranno Stati che hanno lasciato l’Africa …in mano a grandi potenze come quella cinese e russa.. tutto questo appare molto lontano..)

Ora la situazione ieri di Cutro, è stata unica nel suo genere e ha visto la presenza di tutti i Ministri.

Che hanno parlato e si sono intervallati, specificando nell’ambito del loro mandato, dal Ministro della Giustizia Nordio, al Ministro dell’Interno, Piantedosi fino ai Vicepremier Tajani, Ministro degli esteri, che ha parlato della rotta balcanica, che sta sempre più diventando affollata e pericolosa e il Vicepremier Matteo Salvini, Ministro dei Trasporti, che ha ringraziato la città di Cutro e tutti i suoi abitanti.

Il Presidente Giorgia Meloni, dopo aver chiaramente esposto la sua posizione, la posizione del Governo, è l’analisi che è stata fatta della situazione e del dramma umano, che si è consumato sulle rive calabresi, ovviamente è stata incalzata dalle tante domande dei giornalisti.

Evidente il piglio polemico e la Premier ha sottolineato, come ovviamente, nessuno del Governo, avrebbe voluto queste morti.
E sul come si stia facendo una polemica orrenda sul lutto e il dramma delle persone scomparse e dei parenti.

L’osceno è che al di là di tali solite chiacchiere, ci sono altri migliaia di vittime nei nostri mari. E che siano vicino, alle coste o lontano da queste, non cambia nulla, perché sono le dichiarate vittime di una tratta umana disgustosa, di cui molti in Italia, in Europa e altrove.. hanno interessi mentre altri.. fanno finta di non vedere.

(Immagine da rainews)

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