Consigliere della Lega Roma Capitale e candidato per la Lega nel collegio Lazio 1 Camera dei Deputati per le elezioni politiche 2022.

Di. Al. Tallarita

Perché ha deciso di candidarsi alla Camera con la Lega di Matteo Salvini?

Faccio politica da quando ero adolescente: è la mia passione e la svolgo ogni giorno e da sempre sul territorio e a contatto con la gente. Credo infatti nel lavoro e nel merito, nell’impegno quotidiano e in un serio e trasparente confronto con i cittadini e con la società civile. Voglio pensare che sia una missione che da sempre prosegue per avere una Roma più bella, città nella quale attualmente ricopro il ruolo di consigliere in Assemblea capitolina, e un’Italia migliore di quella in cui siamo costretti a barcamenarci con il continuo annaspare della sinistra. Ho ricoperto l’incarico di consigliere municipale, sono alla seconda esperienza come consigliere capitolino, e sono stato consigliere alla Regione Lazio, portare il mio impegno nel territorio e l’esperienza maturata nell’amministrazione locale in Parlamento, e occuparmi da lì dei romani, è la ragione principale che mi ha spinto a candidarmi con la Lega di Matteo Salvini, partito cui appartengo e nel quale milito con convinzione da anni.

Come vede rispetto al rapporto con la società la Lega di Salvini oggi?

La Lega di Salvini oggi è il partito che parla a tutti gli italiani, quelli che sono orgogliosi di esserlo e hanno voglia di uscire dal marasma della crisi con dignità, sacrificio e lavoro.

La Lega parla a tutti, e riesce a farlo senza chiacchiere, ponendo al centro le esigenze quotidiane della vita di tutti noi: il lavoro, la casa, la famiglia.

Noi proponiamo soluzioni per il futuro e il progresso di questa Nazione e non scontri ideologici che appartengono al secolo scorso: la Lega oggi è già forza di governo in 14 Regioni su 20, e i nostri governatori rappresentano un modello politico che riscuote un larghissimo gradimento da parte dei cittadini. L’Italia può cambiare, deve farlo. Noi abbiamo fiducia negli italiani e contiamo che il 25 settembre ci seguano in molti.

L’esperienza in Comune in che modo influirà sul suo lavoro futuro una volta eletto?

Sono candidato nel collegio proporzionale P01, un territorio molto vasto e particolarmente variegato che comprende i Municipi I, II, III, IV, V, VI e parte dell’VIII (solo Garbatella, Ostiense e Valco San Paolo) Una realtà che rappresenta perfettamente le diversità e le molteplici esigenze proprie di Roma: il Centro Storico e i Parioli, i quartieri residenziali e quelli di nuova urbanizzazione, l’edilizia popolare e l’estrema periferia. Per questo, se riuscirò a raggiungere il traguardo dell’elezione alla Camera dei deputati, l’esperienza maturata in Campidoglio mi farà certamente da guida: è un tesoro cui non voglio né posso rinunciare.

Il mio impegno sarà costantemente teso al pieno ed effettivo riconoscimento di Roma quale Capitale d’italia.

Allo stesso tempo la vastità di Roma e la pluralità delle condizioni che vi si incontrano, è utile specchio delle esigenze e dei problemi che investono anche il resto del Paese.

Come pensa che gli italiani che non hanno votato possano convincersi e farlo a settembre?

Gli italiani, dopo anni di rammendi politici operati su criticità divenute via via sempre più gravi, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, hanno occasione di votare, di scegliere, di sperare in un cambiamento di prospettiva. Possono farlo decidendo una maggioranza chiara, che possa tracciare un percorso utile e responsabile di uscita dalla crisi e dai pericoli legati all’attuale situazione economica, sociale e geopolitica. La vittoria del centrodestra porterà ad una svolta realizzabile in tempi brevi, sul piano delle risorse energetiche, per rilanciare lavoro e imprese, eliminando sprechi, investendo anche sul decoro, sulla sicurezza e sul rispetto delle regole nelle piccole e nelle grandi realtà urbane, a partire d Roma.

Quali pensa siano le priorità per il neo Sindaco Gualtieri oltre a quelle della città, dopo lo scandalo del suo secondo, cosa nasconde quel becero linguaggio brama di potere o reali forme di corruzione celate?

Gualtieri ha una prima priorità: deve svegliarsi, diventare operativo, efficiente e deve farlo subito. Pensi a liberare la città dall’immondizia, realizzi il termovalorizzatore, investa in sicurezza e decoro, tolga i cinghiali dai quartieri: renda, insomma, la Capitale d’Italia degna del suo ruolo e della sua valenza storico-culturale unica al mondo. Ormai è il sindaco di Roma da un anno, ma si muove ancora come un semplice spettatore, che oltretutto sembra non notare neanche lo spettacolo indegno che vivono i nostri quartieri. Continua a ignorare i cittadini e le imprese, e la stessa Aula consiliare sta diventando uno spazio solo simbolico perché il Sindaco evita confronti, discussioni, critiche con le forze che compongono l’Assemblea capitolina.

Abbiamo chiesto molti chiarimenti senza mai aver ottenuto risposte

e lo abbiamo fatto naturalmente anche dopo lo scandalo di Frosinone che ha investito Ruberti e tutto il Pd. Ma Gualtieri non dà cenno di voler parlare né di essere trasparente nemmeno a proposito dello scandalo del capoluogo ciociaro. Volgarità e stupidità non sono tollerabili mai, tantomeno in quei ruoli, e certo neanche noi crediamo che tanto sproloquio sia uscito dalla bocca di un alto rappresentante delle istituzioni solo per un modo malato di intendere la passione calcistica che offende i tifosi seri ed equilibrati. I semplici modi triviali e l’incapacità di autocontrollo al limite della farsa non ci convincono. Il Pd e Gualtieri non si nascondano dietro l’inverosimile: dall’inchiesta emergono elementi gravi e inquietanti, vedremo il risultato. Ma certo non lasceremo che la faccenda venga insabbiata.

error: Content is protected !!