Di Al. Tallarita
Lucido e puntuale, l’intervento di chiusura del Senatore Matteo Salvini, alla seconda giornata di proposte, degli incontri congressuali della Lega, l’Italia che vogliamo, ascoltiamo per ripartire, #èlitaliachevogliamo che si è svolto a Genova. Si perché l’intenzione, è quella di sentire ciò che l’Italia ha da dire. Invitando a parlare ospiti importanti, costruttori di contenuti sociali ed economici. Imprenditori, analisti, professionisti, che ascoltando le proposte tematiche dei vari panels, raccontano il paese, ciò che si potrebbe fare e quello che viene da paesi esteri e che funge da monito per superarli e andare oltre. Ricordando i geni che ci caratterizzano, conosciuti nel mondo, come fu Leonardo. Auspicando, che si snellisca la burocrazia e si operi con la celerità progettuale, anche, del modello Genova. Perché è con i si che si va avanti. Con i no il paese non si costruisce e l’economia non riparte.
Matteo Salvini nel suo intervento, inizia con un sferzata al PD: “Pomeriggio di appunti.. poi WhatsApp di giornalisti che ti chiedono non un commento su quello che si che si è sentito, porti, aeroporti, strade ferrovie e trasporto ultraveloce delle merci (..) [ma] un commento a Letta che dice: Salvini deve chiarire perché non vuole più stare al governo.” E continua il Senatore con una punta di ironia: ” Ma come sono qua il lunedì pomeriggio, c’è la festa del Milan in corso e io sono qua a [parlare] dei porti, la diga, la gronda, la TAV e la Tap e Letta dice che non abbiamo voglia di stare [al governo]?.. credo, ma non voglio criticare, se c’è qualcuno e i genovesi lo sanno, che incredibilmente si era opposto al modello Genova: citofonare Letta citofonare PD! “.
La cosa interessante, che sottolinea il Senatore è questa volontà, a mio avviso lungimirante e particolarmente concreta, di ” costruire un programma di governo (..) aprendoci all’ascolto di persone che non necessariamente sono politicamente allineati”. Ecco la cosa intelligente e nuova, che discosta l’operato e la volontà della Lega e del suo Segretario, da gli altri partiti che non guardano al paese ma alla politica di partito e alcuni.. di poltrone. Si costruisce e si crea a partire dalle fondamenta, vale a dire dall’Italia. Purtroppo si risolleva la questione amara del no. No ai termovalorizzatori. No alle grandi imprese. No al nucleare nuovo e pulito. Tutti no, che rendono impossibile, il progredire del paese. E sottolinea il Segretario : “la Cina oggi ha già accumulato l’ottanta per cento del rame al mondo 80%, l’India poche ore fa messo i dazi sul Export dell’acciaio, Ucraina e Russia da sole fanno il 54% della produzione di grano che va a nutrire il continente africano, sono 200 milioni di persone a rischio fame“. Pertanto l’esodo “biblico” che ne potrà derivare, può condurre a tensioni tanto economico quanto sociali terribili. Con l’inflazione che galoppa. È che cambia a noi il peso del denaro, e altrove la fame. E non garantisce la “sopravvivenza”.
Salvini ha le idee chiare e ovviamente parla delle tensioni sociali ed economiche che il conflitto russo-ucraino ha generato. Ma è necessario: “Salvare migliaia di posti di lavoro in Italia(..) noi abbiamo il diritto di difendere l’interesse nazionale italiano“.
È importante pensare alla creazione del “Ministero del mare” di cui tutti si riempiono la bocca, arriva la puntualizzazione di Salvini, anche per il problema delle concessioni. E poi accenna al catasto: “Siamo arrivati a una buona mediazione sul catasto perché far emergere un milione di case fantasma e sacrosanto ma aumentare le tasse sulla casa” no. Ringrazia anche Marco Bucci per il lavoro svolto sul territorio. La squadra della Lega e dell’amministrazione. Auspica che il centro destra vinca a Genova.
L’intervento volge verso la chiusura toccando il il ruolo di chi deve usare la diplomazia, capire “Qual è il punto di incontro se c’è il punto di incontro” e “sedersi attorno a un tavolo” per porre fine a una situazione, che genera fame e morte a tutti gli stati, in varie misure coinvolti.
” É il momento in cui occorre fare delle scelte di precisa responsabilità. Si può vivere o commentando la vita degli altri o vivendo in prima persona e assumendosi delle responsabilità di far bene o di sbagliare“.
“Genova, la Liguria l’Italia, hanno bisogno di persone che sono pronte ad assumersi responsabilità” conclude il Senatore, sentitamente applaudito.
Anche un gatto può insegnare a volare a una gabbianella… “vola solo chi osa farlo“.