di Al. Tallarita
I leader che anno inviato armi in fase difensiva, seppur non con sentita felicità, oggi di trovano in uno scenario cambiato.
Ora inviare armi rende più amara la partita. La guerra è necessario sapere e osservare chi la vuole davvero e perché. E chi e cosa potrebbe perdere e guadagnarci.
Non ha senso mandare armi e fare guerra contro la Russia per l’Italia. Le altre super potenze fanno le scelte per i loro precisi interessi. Così come gli Stati Uniti.
Il PD si manifesta bellicista. Come da tradizione democratica americana. La Meloni a quanto pare pure.
Il Sen. Matteo Salvini mai convinto, ha accettato a malincuore, come gli altri, trovandosi parte portante del governo. Ma è contro l’invio di armi. E in questa seconda fase ancora di più e fermamente.
Conte fa lo stesso e loro la guerra non la vogliono.
I democratici americani hanno fatto scuola sulle guerre, a quanto pare ben appresa in Italia. Un’ alleanza giallo – verde in tale fase appare possibile. In particolare su questo fronte pacificato.
E questo a ben vedere rispecchia il popolo che la guerra non la vuole. E che già affronta una crisi economica post pandemica e un cambio di passo mondiale, che spiazza.
Facciamo si col capo, a decisioni a cui singolarmente vorremmo dire no. Il nostro sovranismo nazionale è posto a tacere. I cittadini si trovano soluzioni già prese, senza mettere bocca, neppure tattaverso la sua rappresentanza. Con un Parlamento silenziato, che delega fino a dicembre il Governo.
La strada atlantista draghiana appare si realistica ma miope . Seppur per questioni non solo di democrazia, da difendere e esportare, ma storiche, il rapporto con gli Usa ci pone piccoli e debolmente tra giganti.