di Al. Tallarita

Il centrodestra si è frantumato dinnanzi a una società e una storia che velocemente sta modificando il volto italiano e del mondo.

La pandemia e l’attuale questione Russo- Ucraina. I rapporti di potere. Gli interessi USA e quelli europei nei confronti delle altre super potenze. I rapporti che i vari leader dei partiti hanno avuto e hanno con gli omologhi mondiali. Le cose cambiano. E chi vuole sopravvivere politicamente in questo marasma, deve sapersi spostare e reinventare le proprie proposte e farle comprendere e approvare, al proprio elettorato. Ma anche ascoltarlo quell’elettorato.

Anche se appare evidente come la volontà anti- sistema del popolo, che vorrebbe veloci e repentine soluzioni, non possano essere portate avanti, così come arrivano, da programmi politici realistici. Urlate dalle piazze o dalle categorie più toccate dalle crisi. Bisogna ascoltarle e anche guardare alla geopolitica, per poi fare nuovi proponimenti, su idee in cui potersi riconoscere, che siano realizzabili.

In Italia per il centrodestra, oggi l’unica Federazione possibile, è quella che conduce a un asse unico, che colleghi la Lega e Forza Italia. Laddove il successore di Berlusconi sia chiaramente, Matteo Salvini, che da sempre rappresenta il volto umano della politica. E di questo ne ha fatto la sua forza.

E in Europa, recuperando un rapporto con il PPE, favorendo l’evoluzione dei contenuti programmatici, senza andar dietro a un progressismo univoco. Marine Le Pen,del Rassemblement National, deve essere ripagata dei suoi risultati, seppur non sia bastato. Le percentuali con cui Macron, con En Marche!, è stato riconfermato, facendo fare un sospiro all’unione europea…non sono poi state così alte.

Oltremodo manifestando, che un enorme parte del suo popolo, non approva le sue politiche. Comunque la sua presenza è importante per un dialogo con Putin. E ciò è stato confermato, dai complimenti che questi gli ha inviato all’indomani delle elezioni.

Le elezioni in Italia arriveranno, mentre per le prossime di giugno, si fatica a trovare un’intesa. Sarà il caso di accettare l’evoluzione del centro destra. E che ognuno prenda la sua strada e sia lasciato alla sua storia. L’importante sarà trovare una nuova posizione in Europa.

E non lasciare né la caso ne alla sola Giorgia Meloni, l’unico spazio di manovra. Perché volente o nolente l’Italia è in Europa e il PNRR fa da contrappeso in questa amara partita. Seppure le scelte attuali, siano discutibili, un futuro sarà da costruire.

Da qui in poi, in uno scenario mondiale completamente mutato. In cui un nuovo paradigma politico, economico egemonico, sta tracciando le sue linee di nuovi confini.

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