Di Al.Tallarita
Gli scontenti? Esisteranno sempre.
Ma chi vota a destra e a centro destra sono profili molto precisi.
Non assimilabili.
Non intercambiabili.
Le alleanze data la legge elettorale sono necessarie. Partiamo da tale presupposto. E qualsiasi cosa se ne dica, non tutti gli scontenti, sono uguali, seppur in modo trasversale, molti coloro i quali ovviamente, non hanno assolutamente capito come si sia davvero giocata la partita Quirinale e chi l’abbia giocata. Dunque miei cari amici, sapete che dico sempre la verità di ciò che penso, dato il mio pensiero alternativo.
I giornali di partito e famosi ‘giornalisti’ che però hanno tessere in tasca….perdono di obiettività in alcuni articoli, anche…troppo. E allora facciamo il punto.
Quelli di Forza Italia sono voti, che da nord a sud, riceve il Presidente figura cardine attorno a cui tutto ruota. E tali restano. I cui presupposti sono il socialismo liberale, il cattolicesimo l’umanesimo laico, liberale e repubblicano. Il Presidente, ben sappiamo, non concederà benedizione diretta a un suo successore… Conseguentemente vi sarà ..per natura.
Poi c’è un’altra parte del nord, il braccio forte dell’impresa che vota la Lega. Partito particolare e specifico. Rinnovatosi con la venuta di Matteo Salvini e delle sue importanti costatazione e prosupposti, che ne hanno reso, un nuovo forte partito.
I cui ideali di base, sono liberali. A forti radici cattoliche, che punta alla valorizzazione dei territori, la libertà di impresa e un forte legame al sentimento liberale identitario.
E da lì si dovrà ricreare un polo moderato e di centro-destra. Che abbracci chi condivide tali presupposti primari. E sappia dialogare con le differenze delle unicità dei rappresentanti e partiti, che andranno a comporlo, per avventurarsi nella campagna elettorale, delle prossime elezioni.
La destra estrema, seppur vari articoli fuori dalla nazione, la vagheggino ad appannaggio della Lega, nulla di più impreciso, per verità storiche e contemporanee, è rappresentata in vero da FDI.
Che però trascina tra i suoi elettori, oltre agli attuali scontenti, che tanto contenti non saranno mai…Una pesante eredità.
In quanto raccoglie, da sempre, i voti dei missini. Ecco perché, a parte la risposta del non esser stata presente storicamente, a un periodo storico ormai concluso, mai ci potrà essere quella presa di distanza che la sinistra chiede.
Ovvio, sempre con i due pesi e misure tra gli ‘ ismi…’ con cui non si riesce a fare conto, per una storia raccontata a metà, ma questa è un’altra polemica.
L’unica cosa certa, è che i conti con una forte anima dentro al partito e nei suoi votanti difficilissima da fare, non consentirà mai reali risultati.
L’opportunità dell’opposizione continuerà a accumularne di suffragi….che tali restano.. privi di una realistica presenza al Governo. Pertanto i voti vi saranno.
Ma anche le barricate….
Cortesemente non ci nascondiamo dietro a un dito. Per tale ragione FdI ha conservato la fiamma nel simbolo, con sui sono in storica guerra con l’ex MSI, ma quel simbolo, dice ciò che deve.
Ora evitiamo facili commenti da bar… Che stanno bene solo li…. Ma non sui giornali perfavore!
La Lega di Matteo Salvini leader di questo partito, è chiaramente l’unico realisticamente possibile, dopo il Presidente, per una colazione di centro destra.
Ha quel suo elettorato fondamentale. Seppur abbia saputo fare numeri da capogiro in tutto il Sud. Ma sappiamo…mutevoli quelli, per questioni storico-antropologiche.
Lo zoccolo duro è inoltre, vaccinista e draghiano. Perché guarda alla praticità e alla libera impresa, alla prosecuzione e allo sviluppo del motore economico italiano. Per questioni storico-geografiche in tal caso. Ora, quei fondi europei, dovranno fare ripartire l’Italia. Ed è necessario e fondamentale essere dentro al Governo e agire per gestirli.
Le urla da opposizione tali restano.
Quell’ elettorato che si sposta sul lato oggi M5s e domani accolto dall’opposizione a destra.. dopodomani la Lega e tra un mese il partito no vax…. e questi, variegati per colore. Sono gli urlatori. Gli scontenti.
Chi vuole facili immediate risposte. Anche se poi a queste non corrispondono i fatti realizzati. Perché sono persone, spesso stanche, che lottano ogni giorno, e per nulla hanno tempo e modo di analizzare cosa succeda davvero nella politica e nei palazzi. Ne capirne le dinamiche reali.
E sarebbe dovere dei partiti che votano spiegarglielo. Ma non lo fanno. Spesso arrivano a votare senza una reale consapevolezza politica o sociale. Si fanno guidare dallo scontento e dall’aver ascoltato qualcosa…Che qualcuno dice a qualcun’altro…che riporta ancora a non si sa chi che poi lo scrive sui social…. È fatta si vota!
Si chiama voto di rabbia.
La responsabilità etica è di chi approfitta di quel voto. E che oggi come ieri..Urla più forte….. Cercando un nemico vero o costruito. Mancano tra la gente i partiti. Nei quartieri. A fare politica dal basso. E poi attenzione perché con i numeri soltanto, sappiatelo, non si va da nessuna parte.
Ci vuole il lavoro di governo. Le azioni. Gli aiuti, che nascono da Provvedimenti, utili a costruire e non distruggere, a suon di vane parole da pasionarie.
Adesso cambiate canale…..per sentirle, perché a furia di dirne troppe, di parole vane…si è costretti a metter mano al telecomando.
Dimenticavo, leader si nasce non si diventa.