Di Al. Tallarita

Ho apprezzato il settennato di Mattarella.

Con qualche tensione e con un neo. Quel non essere intervenuto sugli scandali del sistema giudiziario.

Sul CSM in particolare, dopo lo scandalo Palamara. Per il resto, se pur questo sia terribilmente importante, non rientro fra i critici del Presidente, ma di certo quello che è successo ieri, la racconta lunga sull’Italia.

Su dove si stia andando e la deriva presa dai suoi parlamentari, sono stati imbarazzanti, i troppi, eccessivi applausi.

Qualcuno era più che meritato, in particolare quando ha parlato della riforma della giustizia, quando ha parlato contro la violenza sulle donne, quando ha parlato della dignità del lavoro, dell’importanza della scuola, della cultura, quando si è espresso contro la violenza protratta dagli schiavisti e della tratta umana e delle morti sul lavoro.

Anche alcune standing ovations, interessanti, ma molto però poteva essere evitato.

L’ingresso di Sergio Mattarella al suo secondo mandato, e stiamo parlando di un regno, 14 anni per l’appunto, è stato necessario.

Ma anche comodo in seconda battuta, per tutti coloro i quali non avrebbero voluto e hanno cercato di non cambiare, in nessun modo, lo status quo e andare avanti.

Per porsi già verso quel cambiamento della nazione, quella ricostruzione post pandemica, che era necessaria.

Non ho mai nascosto di aver sempre pensato che Draghi fosse la persona giusta a diventare Presidente della Repubblica. In particolare dopo il ritiro di Berlusconi, che ha posto su di lui un veto, ma quella telefonata intercorsa aveva aperto uno scorcio..

Avrei sperato che come Presidente del Consiglio, vi fosse addirittura un Ministro della Lega perché no… Ma neanche un Presidente, solo idealistico presupposto, magari transitorio, se poi fosse caduto il governo, come la Casellati mi sarebbe dispiaciuto.

Per quanto riguarda la Belloni invece, ho qualche forte dubbio, riguardo la sua posizione. Nome fatto dal M5s e dal PD. Ripensamenti di questi a parte..che hanno rincorso Letta ..anatema..e dalla notte al mattino compiuto il fatale dietrofront. E Matteo Salvini non è stato né ideatore né promotore di questo nome. La mediocre e miope sintesi, si ritaglia nel mondo della propaganda.

A mio avviso la strategia posta in essere, è stata quella di utilizzare diversi nomi, per vedere se vi fosse un accordo. Per cercarlo tra i vari partiti e per non gettare al fuoco il nome più importante, che era proprio quello del Presidente del Consiglio Mario Draghi.

E oggi ci ritroviamo Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica.

E l’altro, mantenuto al suo posto. Sarebbe potuto rimanere a quel punto solo con la riconferma di Mattarella. E non era scontato, inizialmente.

Il veto su Casini, è venuto infatti proprio dall’alto. E oltretutto per ciò che mi riguarda la sua camaleonticità di certo non mi avrebbe in alcun modo esaltato….anzi….

Ovviamente il Senatore Matteo Salvini, è stato fra i primi a dire ritorniamo alla ‘casella Mattarella’ e lo ha fatto con grande maturità politica. E ha così dichiarato alla stampa la soluzione migliore, unica possibile, in quel momento.

Checché se ne dica, da leader ha accettato il peso dei sacrifici, che gli sono stati richiesti, anche come partito, conoscendo il macigno vuoto di critiche, dei ciechi tra la gente e gli opportunisti sui giornali.

Tra facili recriminazioni e interviste di chi, detiene una posizione forte all’opposizione e non ha voluto attestarsi responsabilità, all’interno di un governo, nato in emergenza. In una situazione nazionale molto critica.

Seppure gli riconosco il merito, di aver mantenuto l’opposizione. Con qualche altro elemento di estrema sinistra. Necessaria in democrazia.

Ma Matteo Salvini e la sua Lega, sanno bene che bisogna fare dei sacrifici per poter aiutare il paese. I cittadini sono al centro di questo procedimento, di queste scelte, le imprese ancor di più e bene sappiamo che la Lega, ha la sua parte fondante nelle imprese del nord. Iper-vaccinisti e pro-Draghi. E lo avrebbero visto benissimo e voluto come Presidente della Repubblica.

La scelta di Mattarella da parte di Matteo Salvini e di chi già lo aveva in mente, al terzo giorno, come carta vincente, è stata fondamentale a quel punto di stallo e di veti, per la stabilità del paese.

Per garantire l’uscita dall’impasse e la ripresa del lavoro dell’esecutivo. Perché ora è necessario che arrivino i fondi del PNRR, che vengano ben gestiti, ben spesi e che i progetti vengano fatti.

Che continuino ad arrivare questi fondi, che si possa ripartire per la ricostruzione, in Italia.

E che salirà il debito pubblico, è una ovvietà, ma senza debito non c’è futuro di crescita in questa fase. La cosa che mi preoccupa di più e chi controllerà il nostro debito, dato che chi controlla i debiti detiene il potere.

Oltre ciò lo ribadisco, sovranismo e populismo sono agonizzanti storici causa covid. L’europeismo e l’atlantismo sono fondamentali, seppur il primo abbia bisogno di ossigeno.

La forza propulsiva di stampo liberale, deve andare oltre tutto questo e fornire vita al nuovo centro destra, Matteo Salvini che se ne farà carico, anche come unico successore naturale e possibile a Silvio Berlusconi. La leadership è dote naturale.

Il resto si costruisce.

Ecco perché l’idea del partito repubblicano mi convince e scriverò successivamente perché.

Ora, io il presidente Mattarella l’ho ringraziato davvero per tutte le volte che ha utilizzato le parole ‘dignità‘ e ‘democrazia‘. Perché dalle parole comincia la costruzione della realtà, ma quella dignità ce l’hanno avuta tutti i peones che lo hanno votato per evitare di perdere la poltrona? Quella dignità ce l’hanno avuta tutti coloro che si sono imposti, specialmente i comunisti, che avrebbero anche votato Berlusconi, (il che la dice lunga..) contro l’elezioni di Draghi?

Quella democrazia è oggi garantita? Quella democrazia c’è stata nei confronti di chi avrebbe voluto eleggere un Presidente e non è riuscito per l’opposizione totale delle altre parti politiche che hanno sempre eletto altri Presidenti?

Democrazia e dignità sono due parole che mi entusiasmano e mi commuovono.

E utilizzate come le ha utilizzate il Presidente ieri ancora di più, ma il comportamento dell’emiciclo e le ragioni dietro quel comportamento, come il fatto di sentirsi miracolati della sua seconda elezione, il fatto di averlo utilizzato come parafulmine, per evitare di andare avanti e di maturare come nazione ….questo non mi convince.

Si è vero era stato osannato anche dal popolo, ma più che per strada o al mercato, ricordiamoci che i luoghi in cui è stato osannato rappresentano la fascia alta della popolazione. La Scala di Milano, il San Carlo di Napoli.. sono posti in cui il popolino non entra. C’è uno scollamento fra il paese reale e la situazione politica.

La folle corsa dei complotti, che viaggiano sulla rete e che alimentano mentalità contorte, di chi si approfitta dei poco preparati, degli impauriti, forniscono facili e pericolose sovversive risposte.

Lo Stato avrebbe dovuto prendersi la responsabilità dell’obbligo vaccinale. Per non entrare nell’imbuto del Green pass. Della cui uscita eravamo certi sin dall’inizio di tale pandemia. Io lo scrissi in tempi non sospetti.

Ma parentesi covid a parte, riprendiamo la critica che faccio, a come si sia svolta ieri la giornata dell’insediamento di Mattarella.

Certo vi sono stati momenti emozionantissimi, tantissima gente per strada, le frecce tricolore, nulla da ridire.

lo stessa ero emozionata, ma quello che non ho gradito sono stati quei tanti applausi, fuori media totale, di tutti gli insediamenti dei precedenti Presidenti.

Compreso Mattarella stesso, nel suo primo mandato.

Anche da parte di chi facendosi forte dell’opposizione, non lo ha votato e ha continuato ad applaudire….

Un applauso, sottolinea la forza dell’approvazione della collettività, nei confronti dei contenuti condivisi da un individuo. Ma così.. tanti.. finiscono per essere negazionisti della vera approvazione.

Una forma di servilismo che non ho apprezzato e che come oggi scrive il direttore Sallusti, ricordano quelli riservati al megapresidente da parte dei colleghi e di Fantozzi.

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