mercoledì 3 giugno 2020
Di Al Tallarita
Una Piazza del Popolo emozionata dalle frecce tricolore, che dopo le interviste ai leader che arrivano uno dopo l’altro, si apre a un composto corteo. Insieme a parlamentari, militanti, gente comune. Che si è mosso da piazza del popolo srotolando un imponente tricolore di 500metri. La gente tutta munita di mascherine, molte tricolore, al contrario di quanto strumentalizzato da altra propaganda mediatica, tenta un distanziamento che poi si restringe, tanto per il numero delle persone quanto per i capannelli che i giornalisti creano attorno ai leader che arrivano uno dopo l’altro. A partire da Tajani e poi Meloni e Salvini, ma sulla questione distanze, va ricordato, che siamo nettamente fuori dall’emergenza. Anche a detta di immunologi e scienziati, che hanno presentato la parabola in discesa dei contagi. La piazza è gremita, seppur chiamata a non partecipare, come dichiarato dall’ On.Larussa che intervistato dice: ‘.. è la prima volta che ci siamo ritrovati a dire alla gente di non scendere in piazza..ne abbiamo contenuta davvero molta e il 4 luglio ci sarà certamente un tentativo di esagerare sui pericoli.. ‘ ma sappiamo che questa di oggi ne è stata solo l’anteprima. E lo stesso, sull’uso dei mezzi che l’Unione europea darà all’Italia per l’emergenza. Sottolineando di approvare gli aiuti utili all’italiana, evitando condizionamenti economici e istituzionali, oltre a tener lontano lo spettro della troika. ‘Timeo Danaos et dona ferentis’.. Conclude Larussa cioè “Temo i greci anche quando portano doni”. (Le parole di Laocoonte ai Troiani, nell’Eneide). Frase che racchiude, il sentimento di prudenza, con cui una parte del centro destra, procede nel progettare le risoluzioni di questa grave crisi tenendo d’occhio leanivre dell’UE. L’Italia divisa in due, lo è da sempre, ma gli italiani sono solo italiani.. E colori a parte, criticano fortemente questo governo. Per la fame di molti dopo la chiusura forzata di tre mesi, i 600euro non arrivati, così come molta cassa integrazione.. Il lavoro perso, i negozi e i molti ristoranti, che con le astringenti misure, non sono riusciti a riaprire.. E chi va alla caritas per i pacchi alimentari.. La cosa importante da ricordare e che il malcontento in Italia esiste. Inutile mettere la cenere sotto il tappeto.. Perché si rischia l’incendio. Quella a Roma è stata solo la prima prova generale, della grande manifestazione del 4 luglio. E nulla. Ache vedere con le teorie, da cui prendono le distanze, dei gilet arancioni. Quel tricolore enorme, era un’onda in movimento, tra le strade di Roma. Un’unione di voci unite dall’inno nazionale e di mani che tengono il tricolore. La gente, manifesta e racconta, parla, a tratti urla, liberamente: del lavoro perso, della crisi nera che sta affrontando, dei figli rimasti senza lavoro e senza aiuti statali. Emerge il bisogno popolare si essere ascoltato. E il centro destra interpreta e da voce a questo malcontento popolare. Il cambio storico di una destra che ascolta il popolo e scende in piazza e una sinistra che resta nei palazzi. Questo si denota oggi. Quella gente che probabilmente si sente poco ascoltata dal governo. E che ha bisogno di manifestare la propria presenza, vedendo negato un confronto diretto col governo. Che addirittura nell’emergenza è riuscito anche ad escludere a tratti il Parlamento.. É un’unione ordinata di voci, che s’innalzano per il bene dell’Italia, dietro migliaia di mascherine. Le peraone hanno bisogno di certificare la loro presenza e dire ‘ io c’ero’, magari dentro a un selfie con Salvini.